FIMMG LATINA: UN APPELLO AL NUOVO DIRETTORE SANITARIO, BASTA METTERE AI MARGINI LA MEDICINA GENERALE News by staff - 28 Marzo 2021 Egregio Direttore, Le scriviamo per rappresentare il disagio e la frustrazione dei medici di medicina generale per la conduzione della campagna vaccinale e, più in generale, per la gestione dell’emergenza Covid presso la ASL di Latina. A due mesi dall’inizio dalla campagna vaccinale solo 80 medici di famiglia hanno ricevuto una flacone di astra–zeneca e potuto vaccinare circa 900 cittadini, poi più nulla. Intanto, si continuano a gonfiare le liste di prenotazione presso gli hub aziendali. Nel frattempo i nostri pazienti continuano a ricevere messaggi del tipo: – Vuoi il vaccino a domicilio? Te lo deve fare il tuo medico. – Hai difficoltà a compilare il consenso? Fattelo riempire dal tuo medico. – Non riesci a prenotare? E’ un compito che spetta al tuo medico. Oppure noi veniamo intervistati per telefono o tramite circolari per sapere se quel paziente che ha richiesto il vaccino domiciliare è davvero bisognoso di intervento. E ancora, “Vi forniamo noi (Dipartimento di Assistenza primaria) le liste di pazienti già prenotati che debbono essere vaccinati a domicilio e non quelli individuati da voi MMG”. Ovvero quelli che un fastidioso ed improvvido accordo regionale ha previsto (fino al 2,5% della popolazione totale di assistiti, scelti secondo il giudizio clinico del curante). Sono le liste aziendali che contano e che vanno rendicontate in Regione, non la variegata popolazione di fragili domiciliari di cui molti non sono riusciti a prenotarsi. Francamente siamo di fronte ad una gestione disastrosa e a volte pure arrogante con i medici di medicina generale ridotti ai margini del sistema. Assistiamo ad un progressivo sfilacciamento della catena di comando. Non si capisce più chi sono i nostri interlocutori, il DAP, i Distretti?o il Sisp ? Questi soggetti si parlano tra loro? Esiste una cabina di regia unica che faccia una sintesi di tutto quello che succede?Spesso l’unica risposta che riceviamo è: “non è di nostra competenza” . I Medici di Medicina Generale, aspettano ancora compensi per una quota della campagna vaccinale antinfluenzale del 2019, per le vaccinazioni antipneumococciche 2018-2019, delle vaccinazioni del 2020. Nessun pagamento è stato fatto per i tamponi effettuati. Addirittura le consegne di nuovi kit per i tamponi sono di fatto ferme. Dovremo quindi a breve interrompere il servizio, chiudere le strutture territoriali che tanti Comuni ci avevano fornito e che tanto apprezzamento avevano suscitato tra la nostra gente. Tutto ciò con sommo sollazzo di laboratori accreditati e farmacie. Tutto questo avviene nonostante che l’accordo regionale prevedesse tempi e scadenze precise, ed in un contesto che ha determinato, da un anno, il raddoppio dei carichi di lavoro e delle ore effettive di studio per affrontare i problemi legati alla pandemia. In questo contesto suscita molta perplessità la tempistica della delibera aziendale n.374 del 16-03-2021 nella quale si attribuiscono circa 60.000 euro per il coordinamento della campagna vaccinale. E’ indubbio che gli incarichi vanno remunerati, ma di fronte a questi risultati ci saremmo aspettati una maggiore ponderazione. Poi il circo delle prenotazioni: “Se mi prenoto al Campus farò Moderna o all’Icot Pfizer evitando Astra-Zeneca”. Questa è la scelta ponderata del cittadino orientata da facebook. Infine la scesa in campo dei farmacisti , per i quali il vaccino non è “pericoloso”, non sono necessari anestesisti, rianimatori e bombole di ossigeno, ovvero quanto servirebbe al medico di famiglia per vaccinare in sicurezza. E i vaccini per la medicina generale? Non ci sono. Quella frangia della medicina generale minoritaria che preferirebbe utilizzare le strutture aziendali e che si avvicina ad una logica ospedaliera sarà contenta di aver contribuito alla marginalizzazione del territorio. Così non si può andare avanti. Si dica chiaramente che si preferisce rifornire di vaccini le strutture aziendali, che hanno la precedenza con le loro macchine burocratiche, e con i compensi sostanziosi e puntuali. Si dica chiaramente che non si vuole investire sulla medicina generale che ha dimostrato, con i numeri veri, di poter vaccinare 1 milione e quattrocentomila cittadini in meno di due mesi per la profilassi antinfluenzale. Si chieda ai cittadini se preferiscono recarsi presso le strutture o recarsi a poche decine di metri da casa. La medicina generale non deve dimostrare nulla, lo ha già fatto in questi mesi pagando anche un contributo importante in termini di vittime. Si prenda una decisione ma lo si faccia in fretta. Se vogliamo uscire dall’emergenza non possiamo aspettare, se è vero, come è vero, che l’unica via d’uscita per riprendere una vita normale è rappresentata dalla vaccinazione di massa. Auspichiamo, pertanto, che si vogliano e sappiano correggere le criticità descritte vista la drammaticità e complessità di un momento che richiede che ogni componente del sistema lavori nella giusta direzione, nella condivisione di obiettivi prefissati ed in sinergia. In assenza di chiari segnali di correzione di rotta FIMMG Latina valuterà l’opportunità di continuare il confronto nei vari tavoli istituzionali aziendali In questo senso formuliamo un appello al nuovo Direttore Generale dott.ssa Silvia Cavalli, appena insediata. Noi abbiamo dato ampia disponibilità e restiamo in attesa ma questa attesa non può essere eterna. Share on: WhatsAppCondividi