“AIFA l’ 11 aprile c.a. ha pubblicato nella sezione “farmaci utilizzabili per il trattamento della malattia COVID-19” la scheda informativa su eparine a basso peso molecolare (allegato 1).

Si rende necessario puntualizzare i seguenti aspetti:

1. i risultati ad oggi disponibili si riferiscono all’uso della sola enoxaparina che possiede indicazione nella profilassi del tromboembolismo venoso dei pazienti non chirurgici; la dose raccomandata in RCP è di 40 mg (4.000 U) al giorno sottocute per almeno 6-14 giorni.

L’utilizzo dell’enoxaparina nel paziente COVID -19 ricoverato è raccomandabile:

• quando è presente una polmonite e si determina una ipomobilità del paziente con allettamento.
• In questa fase dovrà essere utilizzata a dose profilattica 4.000/die fino a mobilizzazione.

nei casi gravi, per la presenza di almeno una delle seguenti caratteristiche:

• FR >30 respiri/min;
• Sp02<93% a riposo;
• Pa02/Fi02 <300 mmHg,
• e con livelli di D-dimero molto superiori alla norma (4-6 volte)
• e/o un punteggio dello score SIC > 4.

Il dosaggio potrebbe avvicinarsi a quello terapeutico (8.000 Ul/die) ma non è stato verificato in studi clinici.

Poiché tale indicazione si basa su evidenze molto preliminari, essa può essere considerata solo dopo un’attenta valutazione caso per caso.

Nei pazienti trattati con eparina con valori di D-dimero nella norma è stata osservato un maggior numero di eventi avversi emorragici.

Al di fuori delle suddette condizioni cliniche l’uso delle eparine nel paziente affetto da patologia COVID-19 non presenta alcuna evidenza e pertanto non prescrivibili in ambito territoriale e regime convenzionale.

Al fine di verificarne l’utilizzo in attesa di validazione della terapia a seguito di risultati del trial clinico verrà utilizzata la scheda di prescrizione (allegato 2) che dovrà essere complita in ogni sua parte per la dispensazione da parte della farmacia interna dell’ospedale.”

In allegato i documenti della regione Lazio