Le linee guida Gimbe per la gestione del mal di schiena Storico by staff - 20 Luglio 201712 Maggio 2018 Anomalie non correlate con il mal di schiena attiva una cascata di prestazioni inutili (consulti specialistici, esami e trattamenti invasivi) che aumentano i rischi per i pazienti e consumano preziose risorse». Le linee guida NICE offrono raccomandazioni cliniche sia per la valutazione diagnostica sia per la terapia conservativa (esercizio fisico, terapia manuale, psicoterapia cognitivo-comportamentale, farmaci), sia per la chirurgia. «Si raccomanda innanzi tutto adeguata valutazione clinica -sottolinea Cartabellotta – e, in assenza di sospetto di gravi patologie (neoplasie, infezioni, traumi, malattie infiammatorie come spondiloartriti), si raccomanda di non richiedere Tac e risonanze magnetiche, informando sempre il paziente sul fatto che questi test, oltre a non essere necessari, presentano rischi conseguenti all’identificazione di lesioni anatomiche asintomatiche non correlate con i sintomi della lombalgia e/o sciatalgia». La lombo-sciatalgia ogni anno determina la perdita di 4,1 milioni di giornate lavorative, è la principale causa di disabilità a lungo termine e si presenta nella vita almeno una volta nel 58-84% dei casi. L’11% degli uomini ed il 16% delle donne è affetto da forme croniche. Il gruppo di sviluppo delle linee guida di NICE propone di utilizzare esami di imaging solo in setting specialistici e solo ove il loro risultato possa influenzare il trattamento: in particolare, ove si debbano considerare diagnosi alternative, specie in caso di modifica dei sintomi o di insorgenza di nuovi, per escludere altre patologie. In terapia, è sufficiente «rassicurare i pazienti che potrebbero migliorare rapidamente, consigliare loro di mantenersi in attività e fornire indicazioni per il self management» Per i pazienti «a rischio più elevato di esito sfavorevole è raccomandato un supporto complesso ed intensivo (es. programmi di esercizio e/o terapia manuale o approccio psicologico)». Per la terapia analgesica sono da considerare i Fans per via orale e gli oppiacei deboli (con o senza paracetamolo) ove i primi fossero controindicati, non tollerati o inefficaci. La cura va rivalutata periodicamente, mantenendo solo i farmaci efficaci, minimizzando tossicità gastrointestinale, cardiaca e renale nei FANS e confusione/dipendenza negli oppiacei. Le “Linee guida sono disponibili a: www.evidence.it/lombalgia Share on: WhatsAppCondividi