Lipidi e CAD: le notizie essenziali di dicembre 2016 Storico by staff - 3 Gennaio 201712 Maggio 2018 1. L’USPSTF ha esaminato le evidenze concernenti i benefici e i pericoli dell’uso di statine per ridurre gli eventi e la mortalità delle CVD negli adulti senza anamnesi di eventi di CVD e se i benefici dell’uso di statine varino in base a sottogruppo, caratteristiche cliniche o dose. Vedere la nostra sinossi essenziale dell’articolo di JAMA di seguito. 2. Alcuni medici esitano a intensificare la terapia con statine per i pazienti ricoverati con sindrome coronarica acuta o accidente cerebrovascolare, nonostante le raccomandazioni terapeutiche ACC/AHA del 2013. Vedere la nostra sinossi essenziale dell’articolo di Am Heart J di seguito. 3. Bassi livelli di HDL sono associati a una scarsa salute in generale e non sono un fattore di rischio indipendente modificabile di malattia CV. È improbabile che il trattamento per aumentare i livelli di HDL riduca il rischio di malattie CV e possa aumentare il rischio di mortalità non CV. Vedere la nostra sinossi essenziale dell’articolo di J Am Coll Cardiol di seguito Lipidi e CAD: le notizie essenziali di dicembre 2016 Statine: nuove raccomandazioni per prevenire la CVD Fonte: JAMA Conclusioni La US Preventive Services Task Force (USPSTF) ha pubblicato nuove raccomandazioni sull’uso di statine per la prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari (cardiovascular disease, CVD) negli adulti. Raccomandazioni chiave Avviare l’uso di statine a dose da bassa a moderata negli adulti di 40-75 anni senza anamnesi di CVD che presentano ≥1 fattori di rischio di CVD (dislipidemia, diabete, ipertensione o fumo) e un rischio di eventi CVD a 10 anni calcolato ≥10%. Offrire selettivamente statine a dose da bassa a moderata agli adulti di 40-75 anni senza anamnesi di CVD con ≥1 fattori di rischio e un rischio di eventi CVD a 10 anni calcolato del 7,5%-10%. Revisione delle evidenze L’USPSTF ha esaminato le evidenze concernenti i benefici e i pericoli dell’uso di statine nel ridurre gli eventi e la mortalità della CVD in adulti senza un’anamnesi di eventi di CVD e se i benefici dell’uso di statine varino in base a sottogruppo, caratteristiche cliniche o dosaggio. Finanziamento: Agency for Healthcare Research and Quality. Perché è importante Le CVD sono la principale cause di morbilità e mortalità negli Stati Uniti e sono responsabili di 1 decesso su 3 negli adulti. Testo completo gratuito 2 L’inerzia clinica ostacola trattamenti basati sulle linee guida per ACS e CVA Fonte: Am Heart J Conclusioni Alcuni medici esitano a intensificare la terapia con statine nei pazienti ricoverati con sindrome coronarica acuta (acute coronary syndrome, ACS) o accidente cerebrovascolare (cerebrovascular accident, CVA), nonostante le raccomandazioni terapeutiche per il colesterolo delle linee guida dell’American College of Cardiology/American Heart Association (ACC/AHA) del 2013. Risultati principali Dopo la pubblicazione delle linee guida sul colesterolo del 2013 il tasso di prescrizione di statine ad alta intensità è stato maggiore nei pazienti mai trattati con statine rispetto a quelli già in terapia con statine (OR: 0,51; P=0,02). I medici prescrivevano più statine ad alta intensità ai pazienti con ACS rispetto a quelli con CVA (prima delle linee guida del 2013: OR: 8,4 [P<0,001]; dopo le linee guida del 2013: OR: 4,5 [P<0,001]). Disegno dello studio I ricercatori hanno studiato pazienti dimessi con una diagnosi di ACS o CVA durante i 6 mesi precedenti (n=359) e successivi (n=336) al rilascio delle linee guida sul colesterolo ACC/AHA del 2013. I ricercatori hanno confrontato le caratteristiche dei pazienti usando l’analisi della varianza e il test del X2; hanno valutato i predittori clinici dell’uso di statine ad alta intensità da parte degli operatori sanitari, usando modelli di regressione logistica multivariabile. Finanziamento: Jefferson Clinical Research Institute. Perché è importante Seguire le linee guida di consenso basate sull’evidenza è essenziale per offrire ai pazienti cure di qualità ottimale e sicure. Vedere Abstract 3 È improbabile che l’HDL protegga contro il rischio CV Fonte: J Am Coll Cardiol Conclusioni Bassi livelli di colesterolo delle lipoproteine ad alta densità (high-density lipoprotein cholesterol, HDL-C) sono associati a una scarsa salute in generale e non sono un fattore di rischio indipendente modificabile di malattia cardiovascolare (CV). Risultati principali Bassi livelli di HDL-C sono associati in modo indipendente a un rischio maggiore di CVD nonché tumori e altra mortalità. I pazienti con livelli maggiori di HDL (>70 mg/dl negli uomini e >90 mg/dl nelle donne) avevano un rischio maggiore di mortalità non CV. Disegno dello studio Questo studio di coorte osservazionale ha incluso pazienti senza precedenti disturbi CV o gravi comorbilità (n=631.762; età media: 57,2 anni; 55,4% donne; livello medio di HDL-C: 55,2 mg/dl). L’esito primario era la mortalità causa-specifica. Finanziamento: Institute of Circulatory and Respiratory Health-Canadian Institutes of Health Research. Perché è importante È improbabile che il trattamento per aumentare i livelli di HDL-C riduca il rischio di malattia CV e può aumentare il rischio di mortalità non CV. Testo completo gratuito Share on: WhatsAppCondividi
2. Alcuni medici esitano a intensificare la terapia con statine per i pazienti ricoverati con sindrome coronarica acuta o accidente cerebrovascolare, nonostante le raccomandazioni terapeutiche ACC/AHA del 2013. Vedere la nostra sinossi essenziale dell’articolo di Am Heart J di seguito. 3. Bassi livelli di HDL sono associati a una scarsa salute in generale e non sono un fattore di rischio indipendente modificabile di malattia CV. È improbabile che il trattamento per aumentare i livelli di HDL riduca il rischio di malattie CV e possa aumentare il rischio di mortalità non CV. Vedere la nostra sinossi essenziale dell’articolo di J Am Coll Cardiol di seguito
Statine: nuove raccomandazioni per prevenire la CVD Fonte: JAMA Conclusioni La US Preventive Services Task Force (USPSTF) ha pubblicato nuove raccomandazioni sull’uso di statine per la prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari (cardiovascular disease, CVD) negli adulti. Raccomandazioni chiave Avviare l’uso di statine a dose da bassa a moderata negli adulti di 40-75 anni senza anamnesi di CVD che presentano ≥1 fattori di rischio di CVD (dislipidemia, diabete, ipertensione o fumo) e un rischio di eventi CVD a 10 anni calcolato ≥10%. Offrire selettivamente statine a dose da bassa a moderata agli adulti di 40-75 anni senza anamnesi di CVD con ≥1 fattori di rischio e un rischio di eventi CVD a 10 anni calcolato del 7,5%-10%. Revisione delle evidenze L’USPSTF ha esaminato le evidenze concernenti i benefici e i pericoli dell’uso di statine nel ridurre gli eventi e la mortalità della CVD in adulti senza un’anamnesi di eventi di CVD e se i benefici dell’uso di statine varino in base a sottogruppo, caratteristiche cliniche o dosaggio. Finanziamento: Agency for Healthcare Research and Quality. Perché è importante Le CVD sono la principale cause di morbilità e mortalità negli Stati Uniti e sono responsabili di 1 decesso su 3 negli adulti. Testo completo gratuito 2 L’inerzia clinica ostacola trattamenti basati sulle linee guida per ACS e CVA Fonte: Am Heart J Conclusioni Alcuni medici esitano a intensificare la terapia con statine nei pazienti ricoverati con sindrome coronarica acuta (acute coronary syndrome, ACS) o accidente cerebrovascolare (cerebrovascular accident, CVA), nonostante le raccomandazioni terapeutiche per il colesterolo delle linee guida dell’American College of Cardiology/American Heart Association (ACC/AHA) del 2013. Risultati principali Dopo la pubblicazione delle linee guida sul colesterolo del 2013 il tasso di prescrizione di statine ad alta intensità è stato maggiore nei pazienti mai trattati con statine rispetto a quelli già in terapia con statine (OR: 0,51; P=0,02). I medici prescrivevano più statine ad alta intensità ai pazienti con ACS rispetto a quelli con CVA (prima delle linee guida del 2013: OR: 8,4 [P<0,001]; dopo le linee guida del 2013: OR: 4,5 [P<0,001]). Disegno dello studio I ricercatori hanno studiato pazienti dimessi con una diagnosi di ACS o CVA durante i 6 mesi precedenti (n=359) e successivi (n=336) al rilascio delle linee guida sul colesterolo ACC/AHA del 2013. I ricercatori hanno confrontato le caratteristiche dei pazienti usando l’analisi della varianza e il test del X2; hanno valutato i predittori clinici dell’uso di statine ad alta intensità da parte degli operatori sanitari, usando modelli di regressione logistica multivariabile. Finanziamento: Jefferson Clinical Research Institute. Perché è importante Seguire le linee guida di consenso basate sull’evidenza è essenziale per offrire ai pazienti cure di qualità ottimale e sicure. Vedere Abstract 3 È improbabile che l’HDL protegga contro il rischio CV Fonte: J Am Coll Cardiol Conclusioni Bassi livelli di colesterolo delle lipoproteine ad alta densità (high-density lipoprotein cholesterol, HDL-C) sono associati a una scarsa salute in generale e non sono un fattore di rischio indipendente modificabile di malattia cardiovascolare (CV). Risultati principali Bassi livelli di HDL-C sono associati in modo indipendente a un rischio maggiore di CVD nonché tumori e altra mortalità. I pazienti con livelli maggiori di HDL (>70 mg/dl negli uomini e >90 mg/dl nelle donne) avevano un rischio maggiore di mortalità non CV. Disegno dello studio Questo studio di coorte osservazionale ha incluso pazienti senza precedenti disturbi CV o gravi comorbilità (n=631.762; età media: 57,2 anni; 55,4% donne; livello medio di HDL-C: 55,2 mg/dl). L’esito primario era la mortalità causa-specifica. Finanziamento: Institute of Circulatory and Respiratory Health-Canadian Institutes of Health Research. Perché è importante È improbabile che il trattamento per aumentare i livelli di HDL-C riduca il rischio di malattia CV e può aumentare il rischio di mortalità non CV. Testo completo gratuito